“La casa di carta” rende omaggio a una delle canzoni popolari italiane più belle di sempre

la casa di carta
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La casa de papel” (nella sua traduzione italiana “La casa di carta”) è una serie TV spagnola ideata da Álex Pina e resa famosa grazie alla piattaforma Netflix, che nell’ultimo anno ha conquistato il cuore di milioni di telespettatori.

Sono sicura che molti voi l’hanno già vista (e tutti siamo in attesa della 3ª stagione!!) e che anche voi siete rimasti colpiti dalla bravura degli attori, dall’originalità della trama e, perché no, dalla bellissima canzone italiana che fa da sfondo a una delle scene più belle della serie (tranquilli, no spoiler!).

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Fonte: youtube.com

Sto parlando della celebre canzone popolare italiana “Bella ciao”, diventata famosa in tutto il mondo come simbolo di lotta per la libertà.

Ma quanti di voi sanno veramente quando e come nasce questa bellissima canzone? E quanti di voi conoscono il significato delle sue parole?

Vi racconto tutto in questo articolo!

La storia di “Bella ciao”

Bella ciao” è una canzone popolare che nasce in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, e in particolare durante la Resistenza, un movimento di opposizione al nazifascismo portato avanti dal Comitato di Liberazione Nazionale (composto da alcuni esponenti politici dei partiti antifascisti) insieme ai partigiani, ovvero a dei gruppi di persone comuni, soprattutto giovani e militari che hanno fatto esperienza diretta della guerra che, davanti alla violenza dell’occupazione tedesca, scelgono la via dell’opposizione e della lotta.

Nonostante la canzone fosse nata durante quegli anni, la sua popolarità internazionale si diffuse solo alla fine degli anni ’40 e ‘50, durante la celebrazione dei numerosi “Festival mondiali della gioventù democratica” che si tennero in varie città europee tra cui Berlino, Praga e Vienna.

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Fonte: primocanale.it

La canzone, poi, ottenne una grandissima diffusione negli anni ’60 e, in particolare, durante le manifestazioni operaie e studentesche del ’68 fino a giungere ai giorni nostri, quando ancora viene utilizzata in tutto il mondo come inno alla libertà contro qualunque oppressione sociale.

Perché? Leggete attentamente il testo e lo capirete! 😉

«Stamattina mi sono alzato,

o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

Stamattina mi sono alzato

e ho trovato l’invasor.

O partigiano, portami via,

o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

O partigiano, portami via,

che mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,

o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

E se io muoio da partigiano,

tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,

o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

E seppellire lassù in montagna

sotto l’ombra di un bel fior.

Tutte le genti che passeranno

o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

E le genti che passeranno

Mi diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,

o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!

«È questo il fiore del partigiano

morto per la libertà!»

Versioni alternative famose:

Negli anni la canzone è stata tradotta in più di 40 lingue e esistono tantissime cover famose. Tra queste ci sono quelle dei Modena City Ramblers, di Manu Chao (in spagnolo) e di Goran Bregović.

Se volete ascoltare “Bella ciao” cantata in 9 lingue diverse, eccola qui.

Puoi leggere questo articolo anche in spagnolo

Fonte immagine in evidenza: pinterest.com

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